Qui una relazione della via percorsa…
In cordata con Carlo e Maurizio (istruttore CAI Novi Ligure) abbiamo affrontato questa via consigliataci dai nostri istruttori del corso di Alpinismo.
Effettivamente era tranquillamente alla nostra portata: Maurizio mi ha “concesso” di aprire la via, facendo i primi 4 tiri da primo. A dire il vero gli accordi erano che avrei dovuto fare i primi 3 tiri, poi il quarto (quello con un passaggio di quarto grado) l’avrebbe dovuto affrontare lui da capocordata… avete già capito come è andata, visto il gran numero di condizionali che ho usato nella frase precedente! Sarà che ero in “trance agonistica”, sarà il fatto che mi stavo divertendo e mi sentivo sicuro… fattostà che ho proseguito senza fare la terza sosta e sono passato, senza nemmeno grandi problemi sul passaggio di quarto grado. Anzi, a dire il vero ho sofferto di più il muro che c’è all’inizio del secondo tiro, ma ho fatto anche quello.
Ho dovuto attrezzare una sosta su un albero, perchè la corda non ne voleva sapere di venir sù… che fosse finita?! (Si, era finita!). D’altronde le comunicazioni con i miei compagni si erano perse tra una guglia e l’altra. L’ultimo grido che ho udito mi sincerava sul fatto che avessi ancora tanta corda… e allora ho proseguito (troppo però!).
Appagato da questi primi 4 tiri da primo di cordata, cedo “la parola” a Maurizio che affronta un simpatico camino e soprattutto un delicato passaggio di IV+ che ne io ne Carlo ci saremmo sentiti di affrontare da primi (eventualmente sarebbe stato possibile aggirarlo). Poi ultimo tratto aperto da Carlo, con facile, ma divertente, cresta e scenografico passaggio sul “famoso” ponticello di roccia. Esposto, ma nemmeno troppo stretto (tranne un in un punto, per il resto l’ho fatto tutto in piedi).
Bellissima “prima” via di roccia al di fuori del corso… questo è alpinismo, le falesie non ti regalano queste emozioni! Certo, qualcuno sorriderà perchè è una via semplice, che qualcuno fa anche in solitaria slegato (ieri ne abbiamo visti 4)… ma per incominciare in autonomia, come ci avevano detto, è l’ideale. Ora non ci resta che continuare e puntare sempre più in alto (purtroppo ormai non troppo in alto vista la stagione).
Qui la nostra traccia GPS.
Qui le splendide foto di Maurizio.