Archivi del mese: ottobre 2007

Pranzo sociale CAI Varese

Prima di mangiare ovviamente bisogna bruciare preventivamente un po’ di calorie… e allora via dietro al gruppone del CAI, oggi molto affollato visto l’evento “mondano”! Debuttante con il gruppo Bici da Montagna del CAI Varese è la mia Fede! Complice la partenza quasi subito in salita, il terreno viscido e bastardo (molte rocce, sassi smossi) hanno demoralizzato la novellina… giustamente Fabiano, uno dei capigita ci ha consigliato saggiamente, per il bene principalmente della Fede e della sua voglia di venire con noi di tornare sui nostri passi… sarebbe stato troppo stressante per lei: probabilmente ce l’avrebbe fatta, ma sarebbe stata col broncio tutto il giorno e probabilmente non sarebbe più venuta a fare cose del genere! Giusto quindi fare le cose per gradi… la ragazza promette benissimo ed è già ad un ottimo punto! Sono sicuro che con un inverno di allenamento intensivo… in primavera dovrà aspettare me in discesa! A proposito: anch’io oggi ero in parte novellino… in quanto ho per forza di cose usare una bici in prestito, in quanto la mia giace dal ciclista con una “gamba” spezzata… grazie a dio è in garanzia (il telaio ha ben 5 anni di garanzia) e quindi mi dovrebbero sostituire il carro posteriore, se non addirittura tutto il telaio! Quindi oggi ho usato il “muletto” del gruppo… ovvero la vecchia bici di Sandro… secondo me bellissima! La comprerei cavolo! Telaio in carbonio, forcella Marzocchi bloccabile e con estensione della corsa variabile, freni e cambio ottimi… E’ iper-reattiva in salita, leggerissima, impenna che è un piacere (mai fatte cose del genere!), in discesa è comunque guidabile… bella, davvero! 500 euro per averla da Sandro… solo perchè mi ucciderebbero se mi presentassi con un’altra bici in casa, altrimenti ci penserei seriamente! Per i giri cross-country è una goduria! Poi è Bianchi… tutto italiano…
Beh, tornando al giro… siamo così ridiscesi alle macchine io e la Fe (io un po’ ho sofferto nel girare la bici!), ma per fortuna ho trovato una variante sterrata (Anello Valcuviano) divertente e nuovo… bello! Poi via sulla ciclabile, a manetta (Fede, ma allora non eri stanca!) fino a Luino… pezzi nuovi di ciclabile… lungo lago… torniamo indietro alle macchine (Grantola), troviamo gli altri, raggiungiamo il ristorante, pranzo super abbondante, delzioso (cinghiale, polenta, gorgonzola, salumi, torte, vino e liquori)… poi tutti a visitare la torre medioevale di Mesenzana, guidati da Bruno del CAI Luino… bella!

Alto Vergante in MTB con il CAI Gallarate

Bellissimo cross-country (marathon) di 45 km nei pressi del monte Cornaggia, monte Falò e Mottarone…
In compagnia del gruppo MTB del CAI Gallarate il 21 Ottobre 2007 ci siamo prodigati nell’affrontare il duro giro dell’Alto Vergante…
Gran cross country classico molto vario e divertente su fondo misto caratterizzato da un susseguirsi di salite e discese. Data la lunghezza e la presenza di strappi in salita anche molto impegnativi è richiesto un buon allenamento. Le discese, in prevalenza larghe e veloci, non presentano difficoltà tecniche di rilievo salvo qualche tratto un po’ sconnesso che richiede un po’ d’attenzione.

Itinerario: Si parte a pedalare su asfalto dal parcheggio del supermercato imboccando sulla dx. via Barro. Si prosegue sempre dritti su asfalto sino alla fine dell’asfalto dove si incontra una sbarra (inizio dello sterrato). Si oltrepassa la sbarra seguendo le indicazioni per il Monte Barro – Pecorino (segnavia giallo S6). Tralasciato un bivio sulla dx. inizia ben presto la salita al monte Barro con rampe anche molto ripide e ai limiti della pedalabilità. Si prosegue in salita fino ad arrivare ad un curioso punto dove emergono dei panettoni di terra friabile chiara (evidente punto di riferimento). Si gira qui a dx. e si prosegue con pendenza inferiore fino ad incontrare in bivio dove si svolta a sx e dopo pochi metri ad un altro bivio dove si prende ancora a sx. una veloce gippabile in discesa che diventa subito asfaltata. Si prosegue in discesa oltrepassando la frazione di Pecorino e, superati alcuni tornanti, si perviene ad un bivio dove si prende a dx seguendo l’indicazione per Pezzasco. Siamo qui giunti nella valle del torrente Agogna, affluente maestro del Po, che nasce alle pendici del Mottarone. Si oltrepassa l’Agogna su un bel ponte di pietra dove riprende lo sterrato in prossimità di un maneggio. Si costeggia lo steccato bianco fino ad incontrare una cappelletta sulla dx. dove bisogna svoltare a dx di 90°. Si prosegue mantenendosi su questo viottolo fino ad incontrare una casupola gialla (bivio) dove bisogna prendere la sterrata a dx.
Proseguendo sempre dritti si giunge su una strada asfaltata che collega Pisogno a Miasino dove occorre girare a sx in direzione Miasino. Giunti alla strada principale si svolta a dx in direzione Armeno. Dopo un paio di km occorre svoltare a dx prendendo un viottolo sterrato (segno per MB con freccia) che attraversa dei poderi con fattorie (attenzione ai cani liberi !); trascurando i bivi ci si mantiene su questo viottolo fino ad arrivare ad Armeno che rimane comunque a vista. Giunti all’asfalto si prosegue dritti seguendo delle frecce bianche per terra. Si entra quindi in paese avendo cura di girare a dx seguendo le indicazioni per Coiromonte. Si avanza quindi in salita su strada asfaltata che esce dal paese fino ad arrivare ad un punto in cui sulla sx è indicato l’agriturismo San Michele. Si svolta quindi a sx in leggera salita. Si prosegue sempre dritti costeggiando il torrente Ondella, affluente dell’Agogna. Giunti ad un tornante si prosegue dritti (frecce e segnavia bianco-rosso). Il percorso si fa ora duro con rampe impegnative e poco pedalabili. Dopo aver superato un paio di guadi si incontrano altri due bivi dove occorre sempre proseguire dritti seguendo le frecce bianco-rosse. Affrontata una ripida rampa e dopo aver tralasciato una sbarra sulla sx si perviene ad un ulteriore bivio dove bisogna prendere a dx in leggera discesa (sempre segnavia bianco-rosso) al termine della quale si perviene ad un guado dove il sentiero termina in prossimità di una staccionata che occorre scavalcare. Si prosegue ora a dx in salita fino ad arrivare ad un casolare posto su un’erta erbosa. Lasciato il rudere sulla dx si avanza spingendo la bici su ripido pendio fino ad arrivare ad un altro steccato che occorre scavalcare. Inizia qui un ripido sterrato che conduce in breve all’abitato di Coiromonte.
Giunti all’asfalto si svolta a sx in discesa fino ad arrivare ad un bivio sulla sx dove è indicato il campo sportivo – giochi per bambini che va preso in salita. Poco più avanti si perviene ad un altro bivio dove occorre svoltare a sx costeggiando una rete verde. Oltrepassato il campo sportivo si perviene ad un trivio presso una cappella sulla sx dove occorre prendere il sentiero di mezzo. Da questo punto in poi si segue sempre l’indicazione per Gignese tralasciando tutti bivi non segnalati. Si attraversano fitti boschi di castagno su sentiero piuttosto largo e pedalabile alternando salite e discese. Ad un certo punto si perviene ad un evidente bivio contrassegnato da segni blu e rossi. Si trascura il sentiero a dx in netta discesa e si prosegue dritti. Mantenendosi su questa traccia si perviene dopo bella discesa all’asfalto della provinciale dell’Alto Vergante poco prima dell’abitato di Gignese. Proseguendo dritti e oltrepassato un ponte sull’Agogna, nei pressi della vecchia miniera, si perviene ad un bivio con evidente rampa cementata sulla dx dove è indicato il segnavia giallo per l’Alpe Canà. Siamo qui giunti presso il punto più a Nord dell’itinerario da cui si prosegue in direzione Sud per fare ritorno a Invorio. Si sale quindi su tale rampa e ci si mantiene su sterrata in salita superando alcuni tornanti. Si perviene quindi sulla sommità di un cordone morenico da cui si dominano le colline circostanti. Si prosegue sempre verso Sud in discesa fino a pervenire ad un quadrivio (cappella) dove occorre svoltare a dx in discesa. Superato un masso erratico sulla sx si perviene ad un ulteriore bivio dove occorre prendere la sterrata in salita contrassegnata dal segnavia giallo (sentiero V, cinque romano) per Invorio. Da questo punto in poi non si dovrà mai più abbandonare il sentiero V per Invorio avendo cura di tralasciare gli innumerevoli bivi successivi riportanti indicazioni diverse dal segnavia V (es. Armeno, Colazza, Sovazza, Ameno).
Si pedala sempre su cordoni morenici spartiacque tra la valle dell’Agogna e il Lago Maggiore alternando tratti molto panoramici a fitti boschi di castagno. Superati dopo lunghi tratti di sali – scendi il Giogo del Cornaggia e l’Alpe del Bosco, si perviene alla Cappella del Vago da cui la sterrata si fa larga e dal fondo compatto. Si prosegue in direzione Invorio – Pecorino fino ad arrivare al bivio sulla sx. da cui si è provenuti all’andata (salita per il monte Barro). Qui occorre invece proseguire per pochi metri in discesa prendendo il successivo bivio a sx in prossimità di un tornante. Si prosegue ora per stretto sentiero fino ad arrivare in breve ad una frazione abitata dove occorre svoltare a sx. Inizia ora il rientro finale a Invorio per una veloce sterrata dove non mancheranno alcuni strappi in salita. La discesa finale, seguendo sempre a ogni bivio le indicazioni per Invorio, è divertente e assai godibile.
Arrivati a fine discesa termina la sterrata e si incontra l’asfalto. Svoltando a sx nei pressi di una cabina ENEL si ritorna in via Barro e di qui alle macchine.

Le foto di Matteo (che durante il giro ho scoperto essere mio compagno di università! Pure lui ing. aerospaziale!) http://picasaweb.google.it/darkmat2/UscitaCAIAltoVergante

Le mie foto:

Rottura telaio

  

 

 

Manutenzione MTB: guaine e cavi comandi cambio

Ero arrivato al punto che agivo sul comando del cambio posteriore e la marcia non cambiava… poi dopo un intervallo di tempo del tutto casuale, a seconda della potenza erogata dalle gambe del sottoscritto… la catena pensava bene di saltare sul pignone adiacente… insomma, ormai cambiava a caso ed era come avere il traction control o meglio un limitatore di potenza: quando provavo a pedalare con maggiore coppia la catena saltava, probabilmente perchè il cavo del comando cambio, rimanendo lasco, lasciava troppo gioco al deragliatore posteriore che quindi si muoveva se sollecitato da un maggior tiro sulla catena… minchia, ma quante ne so!A bocca apertaSecchione
Il problema era dovuto, ipotizzo, alle ormai logorate guaine entro cui scorrono i cavi in acciaio che comandano il movimento del deragliatore anteriore e posteriore… Quindi è bastato sostituire il tutto, bestemmiando per tagliare le guaine, essendo costruite con una guaina interna di cavi d’acciaio intrecciati! Ora la cambiata è morbida e immediata!
La prova del nove è la strada: speriamo che le mie supposizioni siano corrette! Domani mi aspettano 50 km di sterrato, 1000 m di dislivello, 6 h preventivate di pedalata!
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1a Valdumentina Classic: cronoscalata di auto d’epoca!

Invitato dal mio “collega” Andrea, sono andato, in compagnia della Fede, ovviamente, ed in moto, manco a dirlo, ad assistere ad una gara insolita… una cronoscalata, lungo i ripidi tornanti che portano alla località Pradecolo (dove è situato il bel rifugio di proprietà della famiglia di Andrea!)… il tutto con protagoniste bellissime e rare auto d’epoca, di tutti i tipi e le foggie… Alcuni piloti poi facevano numeri notevoli nell’afrontare i tornanti, altri invece… ingranavano addirittura la retro per far manovra!!!Sarcastico
 
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Fiera del Libro a Gallarate: stand CAI, conferenza e cena!

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Ebbene si, bardati da ciclisti (a dir la verità solo la maglia), siamo entrati nel Teatro Condominio di Gallarate per assistere alla conferenza del mitico “Gnaro” Mondinelli, 6° al mondo ad aver raggiunto le 14 cime più alte del mondo (i famosi 8000), senza l’ausilio dell’ossigeno, altrimenti sarebbe il 14 se consideriamo anche quelli “ossigenati”!
2° italiano, dato che il primo fu Messner!!! Grande Gnaro, simpaticissimo tra l’altro!
Dopo la conferenza, abbiamo fatto un po’ di promozione al nostro gruppo, sostando in zona stand del CAI, dove svettavano le nostre foto in azione (la maggior parte scattate da me medesimo!)… Poi, tutti a cena, sempre in compagnia del mitico alpinista, alla Tana dell’Orso, dove abbiamo gustato ottime specialità ridendo e scherzando in compagnia di Sandro, Umberto e naturalmente la mia Fede, oltre a molti soci del CAI Gallarate!
 
 
 
 
 
 
 

Axalp 2007: l’aeronautica svizzera mostra i muscoli!

Semplicemente da vedere! Anche i “non addetti al lavoro” ne rimangono sicuramente attratti! Panorami splendidi, ambientazione perfetta… Non è sicuramente esattamente compatibile con la natura selvaggia del posto: flora e soprattutto fauna ne risentono molto di questo evento a forte impatto ambientale: infatti interiormente sono combattutto, da un lato adoro la montagna e la natura in genere, dall’altro impazzisco davanti ad un caccia con after-burner inseriti!
Ciliegina sulla torta è l’escursione (nemmeno troppo banale) necessaria per raggiungere la location dell’evento: infatti sebbene ci sia una seggiovia, almeno un’oretta di cammino è obbligatoria e soprattutto al mattino, in ottobre a 2250 m con esposizione N, è facile trovare terreno infido, ghiacciato, che crea non pochi problemi alla deambulazione! Consiglio vivissimo che posso quindi dare è quello di non prendere sottogamba questo aspetto: l’attrezzatura da escursionismo di media difficoltà è d’obbligo, altrimenti si rischia inutilmente di farsi male… Ma torniamo allo spettacolo: ancora non ho descritto l’aspetto saliente… non si tratta di una semplice esibizione di alcune manovre possibili da parte dei vari aerei in mano all’esercito svizzero… ma, udite udite, si tratta di una dimostrazione di esercitazione in poligono di tiro aria-terra! Che significa? Semplicemente alcuni aerei vi sfrecciano sopra, sotto, di fianco ed intanto sparano contro obiettivi posti sulle pareti della montagna di fronte a voi… già solo il rumore è una cosa indescrivibile! Poi la vicinanza incredibile con questi mostri è incredibile: in Italia, con tutte le nostre leggi e norme, non sarebbe mai possibile un evento del genere! Chiaramente tutti i parametri di sicurezza vanno un po’ a farsi benedire!A bocca aperta
Credo che piano piano, una volta avuto in mano tutto il materiale foto-cinematografico registrato da Brizio e Cassa, forse farò un video dell’evento… sono sicuro che una volta visto quello l’anno prossimo sarete dei nostri! Piccolo problema: Axalp si trova nell’Oberland Benrese… a 220 km da casa mia, di cui almeno 100 di tornanti! In auto è un po’ una palla, in moto sarebbe stato una goduria!Caldo
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Polentata/Castagnata a Montegrino con il CAI MTB

Fantastica giornata in compagnia del gruppo MTB del CAI Varese, Gallarate e Legnano… per una volta senza bici! Che magnata! Tutto delizioso: complimenti a tutti, ma soprattutto ad Umberto e alla sua famiglia per la fantastica organizzazione e le specialità culinarie da loro proposte! Un saluto particolare al piccolo Filippo, con cui io e la Fede abbiamo giocato per ore! Grazie anche alla Fede, che magari si è sentita un po’ a disagio perchè non conosceva la maggior parte della gente.. però sono tutti simpaticissimi, non ci si può annoiare!Sorriso

Lasciata questa compagnia alle 18.15, giusto un’ora dopo avevo invitato a casa mia un po’ di amici per festeggiare il mio compleanno! Eh già, ora sono 24! Bellissima serata anche questa, senza foto però! Grazie a tutti!

Ciliegina sulla torta… beh, non vi anticipo nulla!