Martedì ci si trova in sede al CAI per decidere sul da farsi… era in programma una 4 giorni di scialpinismo in val di Susa, ma visto il maltempo previsto abbiamo preferito una 2 giorni di ripiego in val d’Ayas… ho dormito però nella roulotte di Fabiano e non nella mia… tutt’altra storia, molto più confortevole! Ma già si sapeva…
Il meteo doveva essere buono almeno in mattinata per poi forse peggiorare nel pomeriggio… ha iniziato a nevicare ormai verso sera, la gita è stata per gran parte al sole con cielo terso. Bellissimo!
Il secondo giorno invece niente pista come avevamo programmato, perchè Roberto accusava ancora qualche dolore alla schiena causa un’insaccata per un “volo” durante la scialpinistica… peccato, anche se nevicava quindi anche in pista non sarebbe stato troppo divertente.
Mangiato come dei maiali affamati, bevuto come delle F1 sul rettilineo di Monza!
Qui la descrizione di Roberto.
Ma veniamo alle foto della gita:
Fabiano e Gianni quasi giunti ad un pianoro…
Ecco il pianoro
Un traverso delicato, in fondo il passo e la cima
Dobbiamo stare alla larga da questa cima, nota per le sue scariche (così dice il libro)
Equilibrio precario di Gianni senza rampanti
Fabiano perde un bastoncino che scivola un po’ più in basso…
Roberto con breve dietro-front lo recupera tempestivamente
Molti sassi spuntano soprattutto nei tratti più ripidi… in discesa dovremo evitarli!
Altro traverso delicato
Si percorre uno alla volta, gli altri stanno all’occhio per eventuali “avvisi” del pendio…
Ripido zig zag fino al colletto, dove mi fermo anche perchè con gli sci non si va oltre (tranne Roberto)
Ultimo strappetto prima del colle
io aspetto che Gianni esca fuori al sicuro dal traverso… poi riparto
dal colle: Cervino, gobba di Rolin…
gli impianti di Cervinia arrivano fin lì
il Cervino, a volte si è scoperto…
Roberto indossa casco e telecamera, penso alla discesa, invece è per gli ultimi metri di salita…
Salendo di qui sarebbe stato facile, ma credendo di dover
proseguire con gli sci sono stato più sul pendio che in cresta… e mi
sono trovato nelle canne dopo aver tolto gli sci… neve durissima,
quasi ghiaccio, hai voglia a scalinare con gli scarponi… ultimo passo
prima delle roccette, scivolo per 3 o 4 metri, penso al peggio, sono
nella cacca! Sono senza guanti e provo a fermarmi con le unghie nella
neve dura… lascio le impronte delle dita con qualche goccia di sangue
qua e là… scena cruenta, ma conclusa bene perchè finisco con gli
scarponi nei buchi che avevo appena fatto in una zona con neve meno
dura… se non c’erano quelli proseguivo in scivolata per qualche
centinaio di metri lungo il pendio! D’ora in poi picozza sempre nello
zaino, che me frega! Almeno sono più sicuro! Avevo i ramponi nello
zaino, ma senza la possibilità di tenersi anche con le mani non mi fido
a progredire sul ripido, anche se per pochi metri… per oggi mi fermo
al colle, sono già più che soddisfatto e non me la sento di rischiare
ancora. Peccato perchè poi mi diranno che a parte quello scivolo non
c’erano altre difficoltà… ripeto, piccozza e via! Va beh, pensiamo
alla discesa che sarà un bel casotto con ‘sta neve che un metro è
durissima e un metro è crosta non portante… Meno cadute del previsto
per quanto mi riguarda, nessuna “catastrofica” con ribaltamenti e/o
sgancio degli sci… la parte finale è stata anche divertente su neve
trasformata…
Traccia gps di salita e di discesa: 12 km in totale
sulla carta 1:25000
Grazie a Roberto, Gianni e Fabiano per avermi portato con loro… è la mia prima scialpinistica della stagione! Avevo proprio voglia di ricominciare.
Qui un report della gita… indicata con difficoltà BS (buon scialpinista) e non MS (medio scialpinista) come scritto sul libro… a conti fatti c’è sembrata un po’ ottimistica come classificazione, non solo per la lunghezza (1200 m di dislivello), ma anche per qualche tratto ripido e qualche traverso… comunque molto bella e sicuramente più facile con un innevamente migliore.
Qui la descrizione della gita.