Archivi del mese: febbraio 2007

Forte di Orino in mtb…

Penso di essere il primo ad aver messo a disposizione sul web la traccia di questo bellissimo percorso… Che onore! Beh, almeno un po’ di “prime assolute” col gps conto di farle: penso sia quasi un dovere per un biker dotato di tale tecnologia on-board! Insomma, ognuno per la propria zona dev’essere promotore in tutti i modi… solo così si verrà ricambiati con altrettante utili informazioni per percorsi fuori-porta!
Ora devo studiare… mi sono già permesso troppo per oggi, ma con questa giornata quasi estiva… appena avrò tempo conluderò il resoconto… intanto gustatevi le foto del mitico deltaplano ad ala rigida che sfrecciava sopra le nostre teste in cima al Forte di Orino… che regalo fantastico!
 
Come dicevo… giro completo è noto a pochi… solo due punti sono da fare a piedi a causa dell’eccessiva irregolarità del terreno (entrambi in discesa, brevi)… per il resto è una lunga e faticosa salita su asfalto (fino a che non finisce!)… a quel punto, arrivati in prossimità dell’ingresso della cittadella delle scienze, famosa per l’osservatorio astronomico, si inizia finalmente a pedalare su sterrato… come si può vedere dal profilo altimetrico lo sterrato è più o meno pianeggiante, eccezion fatta per l’ultimo tratto che sale con due stretti tornanti fin sulla “cima” del Forte di Orino (che ormai non è altro che un muro!). Il bello però deve ancora venire… Dopo essersi gustati il panorama a 360° sulle Alpi e sulla pianura, cosparsa di laghi, si può iniziare a scendere… poco dopo però bisogna deviare dal percorso fatto all’andata… seguendo per Gavirate si “precipita” (beh, basta guardare nuovamente il profilo altimetrico per capire) fin sul sentiero 10 (anche detto del Poggio)… da lì ci si può sbizzarrire sugli infiniti sterrati di cui dispone quella zona… 35 km in totale, impegnativo sia dal punto di vista fisico che tecnico.
 
Nelle foto potete anche osservare due poliziotti immersi nel loro duro lavoro quotidiano… nel mentre li osservavo divenivo soggetto di svariate fotografie scattate da un tizio che, visto il mio abbigliamento fuori-stagione (ero in pantaloncini!), ha pensato bene di immortalare il momento per ricordarsi in futuro di questo strano, stranissimo, inverno!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un fondo sulla granfondo

Di nuovo sul percorso della granfondo dei Longobardi, a pedalare su un tratto nuovo per me… Fantastico: peccato non avessi caricato la traccia della gara sul gps, perchè in alcuni punti ci siamo persi e abbiamo dovuto invertire la marcia… in più ad un certo punto si è spento (causa batterie scariche, certo che se gliele metto già semi-moribonde!)… le batterie di scorta le avevo, ma non avevo il coraggio di fermare tutti per aspettarmi nel mentre le sostituivo… ho dovuto aspettare di incontrare una salitona… via a manetta (porca miseria quanti strappetti su e giù oggi!) e arrivato in cima per primo ho colto l’occasione per cambiare le pile, mentre gli altri ancora erano impegnati sulla salita… perfetto! Comunque lo ripercorrerò da solo, magari in settimana, per salvare la traccia della parte di percorso in cui ho avuto il gps spento! La cima “coppi” è stata quella che ci ha portato alla croce di Bizzarrone, montata su un piedistallo bruttissimo con lo scopo di alzarla ulteriormente… oh, in discesa sto facendo passi da gigante! Ora però cado da fermo: nel fare un’inversione ad U, su uno sterrato, il manubrio si è girato troppo e mi sono ritrovato per terra, ma senza farmi nulla, e soprattutto senza che gli altri se ne accorgessero! Ed anche oggi pezzo nuovo per la bike di Vincenzo: attacco manubrio in alluminio ricoperto da strati in carbonio… che dire… bellissimo, ma carissimo!
Per la cronaca, anche oggi più di 50 km, ma soprattutto oggi si sono sentiti i dislivelli!!!
 
 
 
 
 
 

Una full-suspended sospesa per aria

Ora anche la mia mountain bike può dire di guardare le altre mie vecchie bici dall’alto in basso! Era gelosa della moto, dotata di ben due cavalletti da officina (uno per l’anteriore, l’altro per il posteriore)… In più, con tutti i salti che le sto facendo fare nelle ultime uscite… ci ha preso gusto a star per aria! E allora via dal ciclista a comprare l’ennesimo cavalletto d’officina: questa volta, però, la spesa è stata molto contenuta… dovevate vedermi in moto con il cavalletto legato con gli elastici al portapacchi sopra al baule! Le macchine che affiancavo si cagavano in mano a vedere sfrecciare, a pochi centimetri dalla loro preziosa carrozzeria, un’accozzaglia di aste metalliche saldate tra loro… Il prodotto fa il suo sporco lavoro, certo non è un progetto impeccabile: ha 3 ganci, uno dei quali non “prende” nulla, dato che è posizionato con un angolo diverso da quello assunto dal forcellino al quale dovrebbe agganciarsi… Comunque due punti di aggancio sono sufficienti e la bici risulta stabile. E’ veramente comodissimo per lavorare sul carro posteriore (sicuramente la zona della bici che richiede più cure): regolare il cambio alla perfezione diventa un gioco da ragazzi… si può far girare i pedali quanto si vuole e nel mentre correggere il tensionamento del cavo del cambio per regolarne il funzionamento. Si può pulire e lubrificare la catena in modo maniacale, controllare l’allineamento della ruota, delle pastiglie del freno, ecc… Ad esempio ieri mi sono accorto di avere un raggio della ruota posteriore completamente molle: smontato il pneumatico ho tirato il raggio ripristinandone la corretta tensione.
 

346: era da un po’…

Oggi, prima volta nel 2007, sono andato "a far pratica" all’aeroporto di Venegono, sede dell’Aermacchi… Dopo ore di studio intensissimo nei giorni scorsi, un po’ di avio-cherosene nelle narici non può che far bene! Ogni tanto bisogna andarsi a ripassare queste cose: gli aerei non volano solo grazie agli integrali o alle equazioni differenziali! Purtroppo le foto del 346 in atterraggio mi sono venute sfocate… mannaggia, avevo lo zoom digitale inserito e qualche altro settaggio minchiuto! Notare anche l’addestratore base SF-260 (ex Siai-Marchetti), versione motore a pistoni, e qualche altro aereo ad elica dell’aeroclub…
 
Ovviamente c’era l’abituè Brizio all’aeroporto: abitandoci vicino il ragazzo è sempre là a sbavare! Grazie alla sua attrezzatura completa (macchina fotografica e fotocamera digitale, entrambe Canon) qualche scatto migliore è riuscito a farlo… li aggiungo, dopo che ho avuto il nulla osta dall’autore!
 
Altre foto, sempre di Fabrizio… Questa volta con aerofreno in atterraggio: è la prima volta che lo vediamo usare a questo aereo!

50 km invasi da 30 mtbikers!

Fantastico! 52 km di cui 40 su sterrato… Prima uscita stagionale del gruppo “Bici da Montagna” del CAI Varese, prima mia uscita con questo gruppo (manco a dirlo sono il più giovane). Oggi anche gli organizzatori sono rimasti piacevolmente stupiti: solitamente il numero di partecipanti si attesta intorno alla decina di anime, oggi saremo stati una trentina! Poi un po’ di abbandoni (chi perchè doveva rientrare a casa presto, chi perchè stufo delle frequenti soste per ricompattare il gruppone…), qualche foratura (riparate in pochi minuti), qualche “scoppiato” ritardatario… ma tutto sommato è stato bellissimo. Parecchi sterrati percorsi non li conoscevo, nelle discese ci sto prendendo gusto (ho letto qua e là un po’ di accorgimenti geniali!), qualche scattino e salto giusto per farsi un po’ notare (il solito sborone!), qualche foto (certo quei posti non sono facilmente fotogenici in più scattavo quando avevo tempo nelle soste… i fotografi “ufficiali” erano liberi di staccarsi dal gruppo per scattare e filmare là dove veramente valeva la pena… appena le pubblicano sul sito metterò il link!). Simpatico anche il “ponte radio” (tramite walkie-talkie) tra i capi-gita: utilissimo per tenersi aggiornati ai capi del lungo serpentone! In più ho scoperto che potrò partecipare anche alle uscite organizzate dalla sotto-sezione del CAI Luino: evvai, altri nuovi percorsi! Comunque c’erano almeno 4 donne: una o due anche interessanti perchè no! E con questo cosa voglio dire? Che i miei amici ciclisti/fifoni potrebbero venire senza problemi in queste uscite: si ride e si scherza sempre e l’andatura è davvero blanda (per me in certi punti fin troppo, ma va benissimo così!)… Non è nemmeno necessario essere iscritti al CAI… forse dalla prossima uscita ci sarà da pagare 1,5 euro per uscita in modo da avere l’assicurazione contro gli infortuni… A me può servire di sicuro!!!
 
P.S.: sono stato l’unico ad arrivare in bici da Varese. Il ritrovo, infatti, era ad Azzate e chi non era della zona ha preferito arrivare in macchina… pivelli! Ah, non vi dico il gps che clamore ha suscitato (a dir la verità un altro tizio l’aveva, simile): parecchi durante il giro si sono affiancati incuriositi e mi hanno tempestato di domande… prossimamente rimonterò anche il ciclocomputer wireless, e allora si che avrò un manubrio iper-tecnologico, peggio di un aereo da combattimento!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ma si, ti appoggio il Poggio!

In un’1h e 15 min abbiamo percorso 27 km, media superiore ai 20 km/h! E per fortuna siamo entrambi reduci da malattie più o meno gravi (io sono stato “male” solo un giorno)! Vincenzo aveva fretta (doveva tornare a casa per prendere la moglie al lavoro…), così ci siamo scambiati due parole lungo l’asfalto di trasferimento e poi una volta sullo sterrato zitti e concentrati a far girare le gambe! E al ritorno mi sono anche “difeso” in discesa (ho rimesso le appendici al manubrio, quelle che alcuni chiamano “corna”… beh, io mi sento più sicuro: comunque Vincenzo mi ha promesso di prestarmi e forse regalarmi/vendermi la sua vecchia piega del manubrio… rialzata, più adatta alle discese. Eh si, lui se l’è presa in carbonio ora! Ormai ha tutti gli accessori in questo nobile materiale: gli manca solo l’attacco manubrio… che invidia! Però ha sempre problemi al cambio: gli salta, non ingrana… eh, si vede che non c’è dietro una mano esperta… ha pure cambiato i comandi del cambio (XTR, sti ca**i!). Comunque giro perfetto per allenarsi in vista del debutto domani col gruppo Bici da Montagna del CAI! Non vedo l’ora! Settimana prossima farò da guida a Vincenzo lungo la Dorsale Pedestre, scoperta da me qualche settimana fa… Evvai!
 

Castel Cabiaglio in mtb

Ancora niente foto (sigh!), ma qui mica si va a spasso! A manetta, sempre e comunque: pazzesco pensare che io ho la metà dei loro anni! La cosa più strabiliante (ma me la spiego benissimo) è che “mi danno” in discesa, dove il giovane dovrebbe, grazie (bisogna vedere se è un pregio!) alla sua inesperienza, spensieratezza (ma chiamola col giusto nome: spericolatezza!) staccare gli altri, più navigati, e quindi un po’ più accorti e prudenti. Ed invece spesso mi devono aspettare (si beh, qualche secondo!). Nei tratti invece più “tranquilli” mi sto specializzando in salti davvero esaltanti (un po’ meno per le sospensioni!).
In salita ora mi sto “esibendo”, grazie anche forse al fatto che Vincenzo, il più forte tra gli altri, non è in piena forma (oggi accusava segni di influenza… io mi chiedo quando sarà in forma quanto andrà… è già un treno! Mah?!). Ogni volta confermo la mia “predilezione” per l’asfalto: con predilezione intendo che è oggettivo il fatto che vada più forte, anche se a dir la verità preferirei lo sterrato! Come dire, non mi piace, ma è l’ambiente in cui mi faccio notare maggiormente: probabilmente proprio perchè non mi piace lo faccio a tutta birra per togliermelo dalle… ehm… dai pedali! Spero di non dovermi mai convertire alle bici da corsa… Oggi sulla salita del Brinzio le superavo! Prima o poi mi faranno l’anti-doping! Sarò l’unico che ricorrerà a delle droghe per affrontare la discesa! Ahahah!
 
P.S.: bellissimo giro molto vario e in parte nuovo per me… Da Varese abbiamo affrontato un piccolo pezzo dello sterrato che sale alla Martica. Ad un certo punto abbiamo svoltato a sinistra e siamo “precipitati” sul sentiero che va da Bregazzana a Brinzio. Raggiuntolo, su asfalto abbiamo pedalato fino a Castel Cabiaglio: lì su sterrato/ciottolato abbiamo costeggiato le cappelle sopra il paesa, per poi in picchiata raggiungere Cuvio (veramente lunga e massacrante come discesa, lo dicevano tutti!). Lì su asfalto ci siamo portati all’attacco della salita del Brinzio, dove poi abbiamo ripreso lo sterrato che va a Bregazzana, poi a Varese. Bello bello!
 

In mtb col CAI (prossimamente su questi schermi)

Dai ragazzi, l’11 febbraio incomincia il calendario 2007 delle uscite in mtb del gruppo “Bici da Montagna” del CAI Varese! Io ovviamente non mancherò (anche se il giorno dopo ho l’esame di Gasdinamica!)… Visitate il loro sito (è in vendita anche la maglietta del gruppo: la voglio!)… Hanno in mente giri fantastici anche per quest’anno (io era da anni che li “spiavo”!).