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Alpinismo su roccia: Campanile Pradidali (Dolomiti)

Spettacolare!
Dal parcheggio già l’accoglienza è delle migliori…
 
Lucia e Angelo
Si sale veloci grazie al sentiero a tornanti
dolomia bianchissima
passaggino su nevaio
il bel sentiero di salita
Iniziamo a vedere il rifugio
 
il rifugio tra il campanile, la cima e la torre… tutte chiamate Pradidali (come il rifugio)… che fantasia!
Che spettacolo
Eccoci al rifugio
 
Angelo apre un monotiro in zona cima Pradidali

Il rifugio dall’alto

Matteo alla fine di una doppia

Nebbie serali

Andrea si beve felice una birra

Anche il muro del rifugio è spittato…

A destra io e la cima Canali

 

Se magna (pure bene!)

Damiano ci raggiunge in solitaria alle 21… grande!

Si va in branda sognando la via di domani… Campanile Pradidali

 

Avvicinamento su nevaio

La nostra cima

Pale di San Martino

L’istruttore: Luca
Gli allievi: io e Marco
Roccia fantastica
Il passo da cui dopo sbucheremo in discesa
Finalmente in cima

Aiguille des Thoules (3534 m)

Penultima uscita del corso di Alpinismo CAI Varese… questa volta weekend nel gruppo del monte Bianco. Abbiamo preso una funivia a Courmayer che ci ha catapultati direttamente a 3382 m dove è posto il rifugio Torino. Il sabato abbiamo provato una breve progressione su terreno misto (ghiaccio e roccia) per raggiungere la costruzione posta in cima alla punta Helbronner… immersi nella nebbia i pendii affrontati sembrano finire nel vuoto… una volta scesi, quando si sono aperte per un attimo le nuvole abbiamo capito che non stavamo facendo una cosa così azzardata…
Poi via con l’apprendimento delle manovre per il recupero di un compagno finito in un crepaccio… abbastanza complicate, ma non impossibili. Devo studiarmele bene.
Infreddoliti dal vento e dall’umidità siamo rientrati in rifugio, più precisamente nell’essiccatoio del rifugio, dove siamo stati a lungo per scaldarci e per riprovare alcune manovre. Poi pappa e via a nanna, il giorno dopo la sveglia è alle 4:15!
Domenica con 4 cordate e con meteo nemmeno troppo brutto (rispetto al giorno prima), partiamo alla volta dell’Aiguille des Thoules che raggiungiamo salendo per la sua divertente parete nord (PD+ 40-45°) e scendendo per la sua via Normale (F+), resa un po’ infinda a causa della gran quantità di neve ancora presente.
Nel complesso bella gita, ma troppo breve! Alle 10 eravamo in rifugio e non ero affatto stanco… peccato, forse mi sarei divertito di più con le altre cordate che sono andate all’Aiguille Marbree… loro almeno sono rientrati 2 ore dopo.
Qui una relazione della gita.

Il Bianco mostra subito i muscoli con la sua roccia

In funivia

La famosa scalinata infinita e ripida che collega l’arrivo della funivia al nuovo rifugio Torino

Domenica mattina ore 6, verso l’Aiguille des Thoules

Le funivie

Satelliti del Gran Capucin

Crepe vistose

Susten e falesia di Gorduno

Sesta uscita del corso di alpinismo, manovre su ghiacciaio del Susten, poco prima del Sustenpass e il giorno dopo arrampicata di aderenza sulle belle placche ai monti di Gorduno, sopra Bellinzona.

Arriviamo alle 7:45 all’imbocco della salita per il passo della Novena… alle 8:00 di oggi c’è l’apertura stagionale!

C’è la stampa che documenta l’evento… che spettacolo la val Bedretto, peccato per i cavi e tralicci dell’alta tensione

Passiamo di fianco a muri di neve

Eccoci al passo, ne faremo un altro all’andata (Grimsel pass) e un altro al ritorno (Furka pass)

il nostro alberghetto

il ghiacciaio del Susten

Prove di scivolata

Frenata con picozza

Simulazione di volo faccia a valle

Arrampicata su pendio ripido

Ci si divide in gruppi

Michela ed Alex

Camosci alpinisti?!

Rocca Sbarua: via Cinquetti

Qui una relazione della via. Qui un’altra e un’altra ancora.
Bella e divertente, anche se comunque per me già abbastanza impegnativa.

Primo tiro

La seconda cordata CAI Varese impegnata sulla stessa via.

Il sottoscritto assicura Alessandro che sale da primo.

Prima sosta

Lele, capocordata di Michela e Elisabetta

Si prosegue

Volendo ce n’è per tutti i gusti!

A noi basta questo…

Lele in sosta

Alessandro continua la progressione

Simpatico tettino con albero (passato, ma che fatica!)

Tra un tiro e l’altro si ride e si scherza

Finalmente in cima alla via Cinquetti (max 5b)

Alla Rocca Sbarua ci sono più di 200 vie!

Ultimo tiro per la cordata che si segue

E’ uno dei due tiri a 5b

Ci si deve incastrare in un diedro

Quarta uscita corso alpinismo: Denti della Vecchia

Con grande soddisfazione ho raggiunto la cima più alta dei famosi Denti della Vecchia: Sasso Grande (1495 m). Era da anni che volevo andarci e che li individuavo da tutte le angolazioni (annoiando Federica e distraendomi dalla guida). 3 tiri di corda di 4b-4c (anche se sulla guida che ci ha inviato il direttore del corso è un 5b!) e siamo in vetta. Qualche problema a partire a causa di un piccolo “strapiombino” e delle mani e braccia ghiacciate dalla lunga attesa e dalla magliettina estiva… una volta coperto si poteva ragionare meglio! Solo un breve volo lungo un facile diedro a causa della non ancora consolidata dimestichezza con l’aderenza delle scarpette. Firmiamo il libro di vetta, aspettiamo che altre cordate finiscano la salita per scendere insieme da un “sentiero” verticale da “dis-arrampicare” in discesa, slegati… molto più pericoloso e preoccupante della salita, ma si fa. Il margine di errore rasentava lo zero! Il cielo si fa sempre più scuro e minaccioso, si iniziano a sentire voci di rientro, saggie e rincuoranti… ma lungo il sentiero per tornare alle auto (2 orette) ci facciamo ingolosire (io ero già soddisfatto così a dir la verità) dallo spigolo del Sasso Palazzo (difficoltà 5c). Io purtroppo salgo per ultimo e a metà della parete inizia a grandinare e dall’alto mi consigliano di calarmi. Peccato, dopo aver superato la prima parte più ostica (imprecando e faticando non poco) ero ormai lanciato e stavo progredendo. Rientriamo sotto un acquazone tutti contenti ma stanchi. Fra due settimane si replica, forse sul granito (mentre qui era dolomia/calcare).
Sicuramente ho ancora tanto da imparare e soprattutto ho ancora un po’ di paura che mi irrigidisce e mi fa stancare subito… non sono sicuramente un climber innato, speriamo solo di riuscire ad imparare a salire in sicurezza vie di quarto grado, il che mi basterebbe per poter salire su moltissime cime famose e desiderate. Alla prossima allora, sperando nel sole!

La via est del Sasso Grande e la cima

Si firma il libro di vetta

Lago di Lugano

Denti della Vecchia

Le nuvole avanzano

Cima Sasso Grande vista dal Sasso Palazzo

Spigolo del Sasso Palazzo (5b)

zoom sulla Cima Sasso Grande

Seconda lezione di alpinismo al Campo dei Fiori

Discese con corda doppia, risalita su corda, prova di tenuta di una caduta e arrampicata… Spettacolo! Certo all’inizio c’è da prendere un po’ le misure e c’è un po’ di apprensione… avrò fatto il nodo giusto? Non è che mi spiaccico 50 m più sotto?! Perplesso Ma alla fine ragionandoci sopra si capisce tutto e ci si tranquillizza (rimane il fatto che la tua pellaccia è appesa ad un filo e non metaforicamente!).
Poi due vie: via del Cucù (settore della Scientifica) e via del Fò (settore del Fò).

Prova del copertone

La nebbia agli irti colli piovigginando sale (e scende)…

Seconda uscita del corso di Alpinismo del CAI Varese… qui le cose si fanno già un po’ più serie… movimenti di base, diedri, camini, strapiombi… bello, peccato per la nebbia, il freddo e ogni tanto anche la pioggerellina. Ottima compagnia come sempre. Domenica prossima si replica al Campo dei Fiori, ma per vedere discese in corda doppia (wow!) e prova di tenuta di un volo di un compagno (sostituito da un copertone di un camion).

Prima uscita corso Alpinismo: Moregallo

Ecco le mie foto