Archivi del mese: ottobre 2012

Arrampicata alla falesia di Sangiano

Sabato pomeriggio, sole strepitoso… Io, Anto, Daniela, Francesca e Damiano siamo andati a Sangiano ad arrampicare. Anto ha potuto provare le 4 paia di scarpette (!!!) di Franceschina, per capire quale modello sia più adatto al suo piede. Io era da più di un anno che non andavo su questa falesia… ho fatto 5 vie da primo, certo le più semplici, ma rispetto ad un tempo ormai mi sento sicuro e non ho più quell’incertezza che mi bloccava su certi passaggi. Anto ha come al solito arrampicato con scioltezza e determinazione: è una climber nata, se continuiamo così tra poco ci spiega lei come fare i passaggi più difficili…

La sera siamo invece andati in pizzeria a Comerio per festeggiare il compleanno di Diego e Matteo… ero in ritardo ed ero in riserva con la mia moto… faccio un salto dal benzinaio, self-service… dalla fretta non mi accorgo di tirar sù la pompa del Diesel e inizio a riempire il serbatoio… per fortuna dopo un attimo guardo il colore del bocchettone… nero… ma la benzina non è verde? Azz, per fortuna ho messo poco più di un litro! C’è la coda alla macchinetta così non riesco a farmi stampare la ricevuta, così credo non riuscirò a farmi risarcire dei litri non erogati… metto altri 10 euro, questa volta di benzina e riparto. All’andata parte e funziona senza problemi, al ritorno, probabilmente complice il diesel precipitato sul fondo del serbatoio durante la cena, il motore funziona, ma in modo un po’ irregolare. Verso casa ricomincia ad andare normalmente… che abbia già bruciato tutto il diesel? Sul web ho trovato poii conferma della mia teoria esposta in pizzeria: il diesel, purchè poco, nel motore benzina non fa danni, anzi lubrifica, ovviamente con un’erogazione “sporca” per qualche km… al contrario la benzina nel diesel fa danni enormi! Quindi… mi è andata bene! Ora posso scrivere alla Ducati informandoli del fatto che possono vendere il Monster come bifuel (benzina e diesel)!

Castagnata 2012 CAI Varese

Castagnata in Forcora 029

al lago Delio

Anche quest’anno il gruppo MTB è stato protagonista della castagnata sociale CAI Varese. Gli escursionisti sono saliti in auto fino al passo Forcora per poi salire a piedi al monte Paglione… noi invece decidiamo di salire al passo in bici, partendo direttamente da Maccagno. La salita è tutta su asfalto fino al lago Delio, da dove parte un bel sentiero che sale al passo Forcora attraverso una faggetta. Al passo arriviamo giusti per l’aperitivo e, sfruttato il cambio lasciato nell’auto di un escursionista, ci sediamo freschi e profumati (almeno io e l’Anto 🙂 ) a tavola. L’antipasto è spettacolare ed abbondante: saremmo già a posto così. Ma il menù prevedeva anche un secondo e poi via con i dolci e le castagne! Alla fine del pranzo tutti seduti fuori per assistere all’estrazione della lotteria. Se l’anno scorso eravamo stati fortunatissimi (frigo da auto e libro di escursioni), quest’anno la fortuna ci ha girato le spalle: ci sono toccate una busta di purè e una di crema di asparagi! 🙂

Riprese le fidate bici ci fiondiamo su un divertente single track e poi su una mulattiera ciottolata che ci riporta sul lago, a Zenna. Da lì su asfalto rientriamo a Maccagno poco prima del tramonto. Bellissima giornata, con la mia Anto sempre più strabiliante sia in salita che in discesa.

Qui le foto di Diego. Qui quelle di Antonella.

Arenzano-Passo della Gava-lago della Tina

al laghetto

al laghetto

Qui le mie foto.

Giro in mtb con gli amici del CAI Legnano: questa volta andiamo in Liguria, nuovamente ad Arenzano (c’eravamo già stati nel Febbraio 2011 con il CAI Novi Ligure). Il giro però è nuovo: si va al passo della Gava.

Mentre aspettiamo che i più “viziosi” si bevano il caffè del mattino inizia a piovigginare… tra una cosa e l’altra partiamo che sono le 10, un po’ tardino per questa stagione… saliamo superando il Santuario del Gesù Bambino di Praga, pieno di fedeli con i loro relativi bus granturismo. Iniziamo lo sterrato, quasi subito infido anche a causa dell’acqua appena caduta. Il sentiero diventa sempre più roccioso e ricomincia a piovere, questa volta seriamente. Per fortuna però in 5 minuti tutto si placa e possiamo continuare il nostro giro. Sbuchiamo nuovamente sull’asfalto (forse in salita si poteva optare per quella soluzione, anche per non rifare la stessa strada sia all’andata che al ritorno). Dopo qualche centinaio di metri ricomincia lo sterrato, questa volta più tranquillo, sebbene la pendenza si faccia sentire. E’ una grossa mulattiera che ci porterà dritti al passo. Peccato per le nuvole basse che non ci permetteranno di godere del panorama sul mare. Foto di rito al passo, breve puntatina ad un ricovero/rifugio poco sotto al passo e poi ci dividiamo: i più scalmanati scenderanno da un bellissimo single track piuttosto tecnico, gli altri (chi per ferite in battaglia, chi per una impellente voglia di fritto misto da soddisfare) scendono nuovamente dalla strada percorsa in salita, con qualche variante. Naturalmente io mi aggrego al primo gruppo, anzi sto davanti perchè ho la traccia GPS del percorso che nessuno ha mai provato. Per fortuna abbiamo le radio perchè ad un certo punto, mentre  mi godevo passaggi trialistici su un bel sentiero a mezzacosta, ricevo la comunicazione che Sergio ha rotto il forcellino del cambio. Diciamo che un sentiero del genere mette a dura prova le bici, quindi c’era da aspettarselo. Abbandono la bici e risalgo a piedi fino a ritrovare il resto del gruppo… smontiamo la catena, proviamo a smontare il forcellino rotto, ma senza una chiave inglese è quasi impossibile smontarlo dalla Trek di Sergio. Pertanto non ci resta che andare di monomarcia: accorciamo la catena, stacchiamo il cambio posteriore e via… poco dopo si apre la catena, complice una falsamaglia un po’ deformata… sistemiamo velocemente e di nuovo giù, sempre su bellissimo single track ciclabile. Ad un bivio ad Y sbagliamo sentiero, ma dopo poche centinaia di metri ce ne accorgiamo e tagliamo per pietraia fino ad incontrare il sentiero giusto. Ad un altro bivio lasciamo la traccia che stavamo seguendo fino a quel momento per  seguirne una trovata da Sergio che ci farà percorrere un bellissimo sentiero abbastanza esposto, ma largo a sufficienza per essere tranquilli, molto scorrevole e divertente. Altro errore di valutazione ad un altro incrocio, ritorniamo sui nostri passi e seguiamo nuovamente la traccia originale che ci porta ai laghi di Tina. Autoscatto e poi ancora una risalita, a tratti a spinta. Arriviamo al bivio dove la traccia ci farebbe scendere al ponte di Negrone per dei tornantini poco ciclabili… Sergio è senza catena (sta girando con un monopattino più che con una bici), è abbastanza tardino (sono le 16), decidiamo di tagliare lungo una bella mulattiera in discesa che ci riporta all’imbocco del sentiero iniziale seguito in salita al mattino. Lo ripercorriamo a ritroso fino al santuario e poi alla macchina.

Bel giro, peccato per il meteo e per i problemi tecnici che ci hanno costretti a tagliare il giro. Focaccia alla cipolla e farinata, il tutto accompagnati da una bella birrozza seduti in spiaggia, concludono in bellezza questa trasferta autunnale al mare.

Alla prossima!