Piz Molinera

in vetta al Piz Molinera

in vetta al Piz Molinera

Qui le mie foto.

Esercitazione su ghiacciaio

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Dopo il debutto in bici, questa domenica  (7 Giugno) è la volta dei ramponi… certo nessuna salita impegnativa per ora, solo un passeggiata di un’oretta in tutto per raggiungere i crepacci del Rhoengletcher per l’annuale esercitazione per accompagnatori/istruttori.
Avevo il terrore che gli scarponi nuovi, comprati poche ore prima di avere l’incidente in moto, non riuscissi ad utilizzarli… ed invece il piede (seppur ancora gonfio) c’entra!

Si riparte (almeno in bici)

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Per il 2 Giugno le previsioni meteo non sono rassicuranti sui monti, così ne approfitto per ricominciare a pedalare “seriamente” nelle campagne novaresi, tra le risaie. Scelta azzeccatissima: 60 km di pura pianura, ideale per riprendere il gesto atletico e la pedalata rotonda. Nei rarissimi strappetti (cavalcavia più che altro) il piede si sentiva, ma caricando più l’altro riuscivo anche a superare Antonella! Gli ultimi km sono stati un calvario: tra il caldo e la stanchezza (sia al piede che alle gambe, non più abituate a tali sforzi) non vedevo l’ora di arrivare all’auto. Bello l’ambiente, anche se si fa in fretta ad annoiarsi essendo tutto uguale… comunque almeno una volta un giretto in zona va fatto. Capire come funziona il riempimento delle risaie con l’acqua (uno studio accurato di dislivelli tra una vasca e l’altra), vedere il riso nelle sue varie fasi di maturazione è stato comunque interessante. Ne abbiamo approfittato anche per raccogliere degli asparagi selvatici e per comprare del riso locale.

Due mesi e mezzo dopo l’incidente in moto, finalmente riprendo, almeno un po’, le mie attività all’aria aperta. Non potete immaginare che gioia, anche se sarò veramente contento solo quando potrò tornare a fare tutto, in montagna.

MTB nuova per Antonella

Mentre io sono fermo causa piede ingessato Antonella, giustamente, continua a frequentare le montagne in compagnia dei nostri amici.

Mentre io passavo i weekend davanti al pc (sto rifacendo ex novo il sito del CAI Varese!) lei ha fatto 2 gite di scialpinismo (Pizzo Bareta e Gerenpass), un giro in bici (monte Scerrè e Mondonico) e due gite a piedi con il corso di Introduzione alla Montagna, come istruttrice (Campo dei Fiori e monte Bregagnino).

Nel frattempo le ho anche regalato una bici nuova, una bellissima Giant Intrigue 2. Il motivo principale è quello di aver trovato (si spera) un telaio adatto alla sua statura. Quello vecchio aveva uno standover troppo alto e questo poteva crearle qualche problema soprattutto quando doveva scendere dalla sella.

Ora, come potete immaginare, non posso resistere alla tentazione di cambiare anche la mia vecchia Cube.

Ecco il mio progetto, per una bici da Trail/All Mountain:

Telaio: MDE Carve 7 (152 mm di escursione)

Forcella: Marzocchi 350 NCR (160 mm di escursione)

Ammortizzatore: Marzocchi 053

Freni: Formula T1

Ruote: FRM Titan Enduro

Gruppo trasmissione: Sram x9 (2×10)

Sella: Selle Italia SLR XC Gel Flow

Reggisella: Marzocchi Dropper o, se non disponibile, Rock Shox Reverb Stealth 150

Se il piede tornerà come prima sarà il regalo per questa mia nuova rinascita!

Incidente in moto: fermo per 2 mesi

Ormai 3 settimane fa, rientrando a casa da una serata in sede al CAI Varese, io ed Antonella abbiamo avuto un incidente. Eravamo appena partiti e al primo stop, per evitare un’auto che invadeva la corsia dove stavo immettendomi, mi sono visto costretto a frenare bruscamente, già a moto inclinata. La velocità per fortuna era ridottissima, ma ciò è bastato a far bloccare la ruota anteriore e a far scivolare lateralmente la moto, praticamente da fermi. Antonella ne esce illesa, io rimango con il piede incastrato sotto alla moto, purtroppo fratturato. Una caduta banale, come ne ho fatte già altre nell’arco dei miei 15 anni di carriera motociclistica, ma questa volta sono stato sfortunato. Forse la nuova moto, più pesante, di certo non ha aiutato, ma non penso che 20 kg in meno (il Monster pesa 174 kg a secco, il Multistrada 196 kg) avrebbero fatto meno danni. Fatto sta che sono stato operato il giorno successivo al mio ricovero, avvenuto la sera stessa, portato con l’ambulanza. Ho avuto una frattura del secondo metatarso e, ben più grave, una lussazione della Lisfranc (l’articolazione che collega i metatarsi alla parte “posteriore” del piede).

Mi hanno messo alcuni fili di Kirschner, che altro non sono che dei fili rigidi metallici (diametro 2, 5 mm) che servono a stabilizzare le varie parti durante la guarigione. Me li toglieranno ad 8 settimane dall’intervento, insieme alla steccatura. Poi ci vorrà un po’ per riprendere tono muscolare e mobilità articolare, sperando che tutto vada bene e che non ci siano strascichi. La lussazione alla Lisfranc è molto rara e se non curata bene può essere pesantemente invalidante. Dovrò quindi seguire bene tempi e modi per la riabilitazione. Il piede non tornerà, purtroppo, al 100%, ma spero possa almeno permettermi di continuare con le mie attività sportive in montagna. Dover “appendere al chiodo” per sempre sci, scarponi, moschettoni, biciclette e quant’altro sarebbe per me davvero insopportabile. Spero solo di dover avere pazienza e dare tempo al mio fisico di riparare i danni.

La moto si sa è pericolosa, ma un incidente così si può avere in 1000 modi (cadendo da una scala, giocando a calcio, ecc.). Ora, se dovessimo pensare a tutti i modi in cui ci si può far male non faremmo più nulla. Non possiamo di certo governare il destino, l’importante è non dargli una mano perché sia nefasto. Tornerò quindi a guidare la mia moto (che non si è praticamente fatta nulla, solo un graffietto e una leva del freno piegata), con ancora più attenzione e prudenza.

Nel frattempo mi dedico ad attività più statiche, sognando le future salite in quota

Piz Moesola (2904 m)

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E’ la festa della donna, però purtroppo Antonella è di turno. Organizziamo una gita insieme al CAI Saronno (sono 25 circa!).

Bella neve trasformata, qualche sastrugo qua e là.

Surettajoch (2850 m)

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Domenica festeggiamo i 90 anni di mia nonna, così opto per un’uscita al sabato. Il meteo non è perfetto, ma puntiamo al Suretta. In prossimità del colle dove si lasciano gli sci per affrontare la cresta finale la visibilità si annulla quasi completamente. Troppo pericoloso proseguire, inoltre è abbastanza tardi, perchè salendo abbiamo fatto una variante, a causa di un errore di chi ci guidava (avendola già fatta due volte pensavo se la ricordasse bene, amen, son cose che succedono). Vorrà dire che per la cima ci torneremo un’altra volta, magari salendo dal passo dello Spluga, così da variare completamente versante. In compenso la neve in discesa è stata molto divertente.

Madehorn (2610 m)

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Terza uscita del corso SA1 2015. Si va al Sempione per una gita relativamente corta, ma con qualche tratto non troppo banale.

Bravi tutti.

Monte Bo Valsesiano (2071 m)

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Gita sicura, visto che oggi il rischio è abbastanza alto (3 marcato, in altre zone del Piemonte 4).

Partiti da Rassa abbiamo raggiunto la cima per poi scendere a Ovest, con tratto finale nel bosco, con neve divertente. Qualche sasso di troppo…

Sole e niente vento: uno spettacolo! Un sacco di gente in vetta…

Guriner Furka

Oggi prima uscita con il corso SA1 2015 CAI Varese.

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