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DecespOgliatore!

Quando gli esami si avvicinano… cosa c’è di meglio che sfogare il nervosismo su qualche pezzo “de fero” che non funziona più a dovere? E allora via a smontare il descespugliatore, che già in passato mi aveva visto in qualità di meccanico (ero addiruttura arrivato ad aprire il motore, fino ad avere in mano il pistone! Eh, già allora si intravedeva un futuro da propulsivo (o motorista che dir si voglia)…
Come è possibile notare da una foto ancora una volta molti dei problemi sono derivati dal fatto che nella frizione centrifuga si è rotta una delle due molle… pertanto la frizione “attacca prima”, e quindi anche al minimo mi ritrovavo con il filo di taglio “in trazione” e non in folle, vibrazioni assurde, ecc… inoltre un pezzo della “manopola del gas” si è rotto, causando ulteriori vibrazioni e probabili malfunzionamenti del comando del gas (si spiegano forse quelle strane occasioni in cui il motore sembrasse non voler salire di giri… e ti credo, se il filo del gas non apriva del tutto il carburatore… maremma maiala! Ed io che già pensavo a grippaggi del cilindro, surriscaldamenti, ecc… Ora vedrò di sostituire quella dannata molla, che anche in passato si era già rotta (questa è la terza volta!)… per fortuna la scorsa volta, mi ero fatto restituire la frizione vecchia, dalla quale posso prendere la molla ancora buona e montarla sulla frizione montata sul motore…
 
 
 
 
 

P.I.O.V.E. (Pirla In Ostinata Voglia Elaborazione)

Mattinata di acquisti… dettata dal maltempo che ci ha obbligati ad annullare per la terza volta la prima (avete capito bene!) tanto sperata sciatina (discesa, fondo ho già dato!) di questo pazzo inverno/primavera! Come si possono riassumere alcune delle mie passioni in una foto? Cinghie della distribuzione per la moto (stica**i 45 euro!), chiavi per i coni dei mozzi per la bici (originali Shimano, ci mancherebbe…) ed in più, non visibile in foto, l’ottima notizia carpita da un ignaro idraulico interpellato… Ora conosco il negozio (purtroppo chiuso il sabato) che potrebbe vendere la tanto cercata valvolina che adatterei al mio ammortizzatore posteriore della bici, rendendolo pluriregolabile ed unico prototipo esistente! Certo se le cose non andassero bene potrei trovarmi con una bomba sotto le palle (è gonfiato ad altissime pressioni!)… Beh nel caso diventerei la prima donna ad avere questi strani passa-tempo!!!
P.S.: sono solo soletto a casa questo weekend (genitori in Val d’Aosta, sorella in gita scolastica in Andalusia)… Donne, approfittatene!!!
Smontato, pulito ed ingrassato il mozzo posteriore della bici: la ruota ormai scorreva veramente poco (escluso scientificamente il freno a disco come causa)… Effettivamente ormai il grasso all’interno del mozzo era un miscuglio di terra, sassolini, ecc… probabilmente avrei potuto/dovuto farlo anche prima questo intervento di manutenzione: ora la ruota è tornata a scorrere come da nuova! Prima dell’intervento dando un vigoroso colpo di pedale girava per qualche decina di secondo… Ora passa almeno un minuto prima che si fermi! Spettacolo! Comunque piccola delusione nell’aver scoperto che anche i mozzi Shimano XT (solo gli XTR sono migliori) sono costruti con la “tecnologia” sfere-coni e non con un bel paio di cuscinetti sigillati! Certo quest’ultima scelta è più costosa e meno soggetta a manutenzione (nel senso che quando non scorre più bene la ruota devi cambiare i cuscinetti, senza la possibilità di pulirli, ecc…).

Sono fuori come un balcone!

Un po’ di ruggine, sessione esami finiti, profumo di soldi in lontanza… aiutiamo la nonna! Obiettivo: scartavetrare le ringhiere di alcuni balconi della casa di mia nonna, appunto… Le braccia sono già abbondantemente allenate in modo specifico a movimenti alternati, più o meno veloci… ma cosa avete capito?!? Parlavo del movimento legato all’avanzamento in montagna con l’ausilio dei bastoncini telescopici (o racchette)!
Notare dalle foto la spiccata genialità di mia nonna (82 anni appena compiuti!): arrivato tutto trafelato in bicicletta (abita a sant’ambrogio, da casa mia è tutta salita!) una mattina gelida (ma non era iniziata la primavera?!), mi trovo già costruita una rudimentale, ma efficace pensilina in cartone, per non sporcare “irrimediabilmente” i balconi dei vicini! D’altronde figlio e nipote sono ingegneri… avranno preso da qualcuno, no?! Per non parlare della passione del fai da te di mio nonno: ogni volta scopro un attrezzo nuovo in casa loro… Anche per perpetuare questa sana passione di famiglia ho deciso di rimettere a nuovo queste inferiate… Se penso a quanti soldi vorrebbe un imbianchino professionista… io mi accontento di moooolto meno! Però adesso non esageriamo nonna! Qualche cioccolatino come ricompensa mi sembra un po’ pochino!
Finitoooo!!! In 18 ore, spalmate in 11 giorni, raggiungendo il “posto di lavoro” esclusivamente in bicicletta (un giorno sono pure caduto, con la bici di mia sorella!), guadagnando 150 euri (8 euro all’ora, per essere un imbianchino ingegnere mi sembra sottopagato!), ho finalmente concluso il lavoro… Posso ritenermi più che soddisfatto: come al solito sono pignolo (anche troppo) e quindi le cose sono state fatte a regola d’arte… talmente bene che ho già il lavoro assicurato per l’anno prossimo, per un altro balcone! Beh, non dovessi trovare un posto di lavoro nel campo aerospaziale, mi darò alle vernici… si da sniffare!!!! Per la cronaca i soldini raccimolati se ne andranno tutti per pagarmi il weekend nell’appennino modenese, che trascorrerò in mtb in compagnia del CAI Varese!

346: era da un po’…

Oggi, prima volta nel 2007, sono andato "a far pratica" all’aeroporto di Venegono, sede dell’Aermacchi… Dopo ore di studio intensissimo nei giorni scorsi, un po’ di avio-cherosene nelle narici non può che far bene! Ogni tanto bisogna andarsi a ripassare queste cose: gli aerei non volano solo grazie agli integrali o alle equazioni differenziali! Purtroppo le foto del 346 in atterraggio mi sono venute sfocate… mannaggia, avevo lo zoom digitale inserito e qualche altro settaggio minchiuto! Notare anche l’addestratore base SF-260 (ex Siai-Marchetti), versione motore a pistoni, e qualche altro aereo ad elica dell’aeroclub…
 
Ovviamente c’era l’abituè Brizio all’aeroporto: abitandoci vicino il ragazzo è sempre là a sbavare! Grazie alla sua attrezzatura completa (macchina fotografica e fotocamera digitale, entrambe Canon) qualche scatto migliore è riuscito a farlo… li aggiungo, dopo che ho avuto il nulla osta dall’autore!
 
Altre foto, sempre di Fabrizio… Questa volta con aerofreno in atterraggio: è la prima volta che lo vediamo usare a questo aereo!

Prima una scaldatina in mtb poi… trekking al Monte Gambarogno!

Giornata intensa oggi: prima breve giretto in bici per cercare di incontrare un probabile nuovo socio (anzi soci!) per i miei giri in mtb… Internet non è solo porno ed mp3: è anche un utile mezzo per conoscere (inizialmente virtualmente, poi dal vivo) gente con la stessa propria passione… Certo non basta solo un interesse in comune per poter considerare una persona un proprio amico, ma si spera che incominciando da quello…
Purtroppo per motivi tecnico-organizzativi non ci siamo incontrati (lui è uscito prima non avendo avuto una mia risposta in tempo…). Sarà per il prossimo weekend!
Fatto allora un giretto di un’ora lungo il sentiero 10 (detto "il poggio" da noi assidui frequentatori!), sono rientrato a casa… Svestito dei panni da ciclista, doccia rapida e via ad indossare gli scarponi! Con un gesto atletico salgo (o meglio mi incastro!) nella Panda 4X4 di Sam: dopo due minuti ero già a cercare il tasto per l’inserimento della trazione integrale e non avendolo trovato ho subito interpellato il libretto di uso e manutenzione, da buon ingegnere! Che delusione: è ad inserimento automatico tramite giunto viscoso… non è rozza quanto sperassi! Appena Sam dava segni di essere stufo di guidare io mi proponevo quale degno sostituto, ma per questa volta niente test dinamico (prima o poi ci scappa e allora saran ca**i per il giunto viscoso!).
Dopo un’interminabile salita che da Maccagno ci ha portati all’Alpe Neggia (oltre la dogana di Indemini dove ci hanno fermato per controllare i documenti e chiederci dove andassimo, dato che è una zona a dir poco isolata!) siamo giunti al parcheggio. Contrariamente al buon uso degli sbizzeri di riempire di cartelli escursionistici la loro patria, qui non si trovava il sentiero giusto… O meglio non si poteva capire quale fosse quello giusto! Così, forse un po’ troppo frettolosamente, abbiamo deciso di seguirne uno, che, come era lecito aspettarsi, si rivelato errato! Peccato che lo si sia concluso dopo più di un’ora di camminata, dopo aver superato non pochi punti "delicati"… La cartina sembrava confortarci, ma ad un certo punto il sentiero si è perso (e questa volta abbiamo cercato per bene, tornando più volte sui nostri passi)… Dopo qualche irripetibile frase rivolta a svariate divinità venerate in più parti del mondo, abbiamo così invertito il senso di marcia, tornando di fatto alla macchina! Eh si, avevamo cannato sin dal principio. quando si dice "incominciare con il piede sbagliato"!
A quel punto era tutto chiaro (come al solito DOPO l’errore!), ma ormai era tardi per tentare di salire al Tamaro: abbiamo così optato per una non meno interessante ascesa (breve, devo essere sincero) al monte Gambarogno, che si trova dal lato opposto del Tamaro, rispetto all’Alpe Neggia (parcheggio).
In tre quarti d’ora eravamo su, sebbene avessimo (ormai è un classico) sbagliato nuovamente sentiero!
P.S.: mentre pedalavo non ho potuto non notare il cartello che pubblicizzava la pedalata "benefica" che ogni anno si svolge l’8 dicembre a Brinzio, in compagnia di parecchi campioni di ciclismo della nostra zona… Quasi quasi (anche se ho la più allettante proposta di andare in Val d’Aosta per il ponte…)
 

Spettacolo teatrale di Domenico a Domaso (CO)

Ormai la sua fama si è diffusa anche nelle province limitrofe… Addirittura a Domaso, nella zona dell’alto lario, ormai quasi in valtellina!
Pubblico piuttosto numeroso, commenti unanimamente positivi, bellissime scenografie, musica dal vivo (complimenti alle sorelle Napoleone!), attori bravissimi, regista eccezionale!
Gran bel giro in moto per raggiungere il posto: peccato per la pioggia all’andata… Come potete vedere ho registrato il viaggio con il GPS… Vi ricordo che la cartina utilizzata per ora ha un dettaglio fino a 5 km: quindi ingrandendo troppo può non essere precisa (vedi percorso dentro al lago!)… Mi sto attrezzando con cartine più dettagliate e specifiche della zona (grazie al web!)…
Prima replica prevista per sabato 18 Novembre al teatro di Somma Lombardo (VA)… Non mancate! Ingresso 5 euro: non fate i marcioni! Se volete un passaggio, chiedete pure: non è garantita l’incolumità fisica durante il tragitto!

Manutenzione moto: smontaggio air-box…

Tutto era incominciato dalla semplice idea di pulire il filtro aria… Poverino, 15000 km in circa 2 anni dalla scorsa lavata: gli toccava!
Poi, però, come spesso succede quando inizio ad avere in mano un cacciavite… una cosa tira l’altra… Certo, potrei pulire un po’ i carburatori, ricordi in pieno inverno che faticava ad accendersi?
E allora via! Si toglie la batteria, si staccano una serie di connettori dell’impianto elettrico (speriamo di ricordarsi il giusto ordine nel riconnetterli!), si svitano un po’ di bulloni qua e là, si sfilano due o tre tubi di sfiati vari e, tra una bestemmia e l’altra, smollando le fascette che stringono l’airbox ai carburatori… si arriva ad avere in mano questo mezzo-quintale di monoblocco in plasticaccia! E pensare che se ne potrebbe fare a meno, montando dei più racing filtri conici… va beh, per ora accontentiamoci… per ora!
Nel frattempo la batteria viene rabboccata… La stronza ogni tanto sputacchia dallo sfiato e siccome il tubo ad esso collegato come spesso succede si sfila… Beh, l’acido va a finire sul telaio e sul carter motore, macchiandoli in modo definitivo… E ri-va beh, è un po’ vissuta…
Ma ritorniamo all’impianto di “respirazione artificiale” della mia moto… Ecco i carburatori, con in bella vista la valvola a diaframma, che con un dito sollevo e la valvola a farfalla, che muovo agendo sulla manopola del gas… Un po’ di merda, poca e forse tutta dovuta al mio lavoro attuale, era depositata sulle valvole a farfalla… Con delicatezza e la sudorazione a palla cerco di toglierla con le dita… Se lasciata lì prima o poi va nei condotti di aspirazione e poi direttamente nei cilindri! Okkakkio!
Per ora mi fermo qui: probabilmente domani (ora sono stanco), rimonterò tutto… Pulendo accuratamente le parti facilmente raggiungibili… Per la pulizia dei carburatori, smontandoli e portandoseli in camera… beh, ci devo pensare ancora un po’… Mi devo documentare per bene…
Come potete vedere sto andando avanti con lo smontaggio, contrariamente a quanto avevo deciso ieri…
Dopo due giorni di lavoro (a tratti, non ho fatto solo quello, anzi…) la moto è di nuovo funzionante! Lo sanno bene i vicini, dato che per verificare il perfetto funzionamento del tutto ho “dovuto” tirare due o tre sgasate decise!

Lodrino Airshow

Ebbene si… Senza dire nulla a nessuno (d’altronde mi andava di andarci in moto…) ho raggiunto Lodrino alle 14… Senza pagare (sono stato fuori dall’aeroporto) ho così assistito a gran parte del programma previsto… Purtroppo prima del mio arrivo si erano già esibiti alcuni aerei, tra cui l’Hornet F18 (mannaggia!)… Ho comunque ammirato parecchi aerei "storici" ancora in perfetta salute, elicotteri (A109 ed altri), la pattuglia acrobatica svizzera e un caccia sempre svizzero dal rumore fantastico (amplificato dalle bellissime montagne di fronte all’aeroporto…

Verniciatura Monster

Dopo aver fatto un salto in colorificio per scegliere il colore, abbiamo iniziato a scrostare il Mostro! Sto ancora male, mi sembrava di compiere un omicidio: incidere il serbatoio con la spatola metallica mi sembrava un’operazione di "macelleria meccanica", ma, al contario, è un modo per far riuscire meglio il lavoro, perciò sono amorevoli cure che magari possono far soffrire un po’ il padrone e "la paziente", ma che, a lavoro finito, regalano enormi soddisfazioni! Inoltre per rendere più cruenta la faccenda ci siamo aiutati con dello sverniciatore chimico (cancerogeno!): avrei potuto fare un filmato tanto era veloce la sua azione… Appena steso, passati 2 minuti, inizia a far "bollire" la vecchia vernice che si scrosta poi "facilmente" con una spatola metallica… Sono ancora a metà serbatoio e quando lo avrò completamente sverniciato (per fortuna le altre parti da verniciare sono in plastica e quindi non sono da sverniciare!) passerò allo stuccaggio della bozza da me procurata!

Il colore?! Forse, e dico forse, potrebbe essere un verde/blu cangiante: appena l’ho visto sul catalogo me ne sono innamorato! Il blu elettrico, che avevo scelto in precedenza, forse è troppo usato sulle moto: non vorrei mai che la scambiassero per un’Hornet!! E’ meglio scegliere un colore inedito! Come ciliegina sulla torta, ci faremo una bella striscia bianca centrale o assimetrica (che tamarro!) lungo tutto il serba e il cupolino! Adesivi bianchi DUCATI PERFORMANCE con logo ducati (tutti creati dal quasi designer Andrea!) e forse pure un piccolo adesivino con il mio nome da mettere sul plexiglass del cupolino! Naturalmente dopo la verniciatura ci passeremo due mani di lucido trasparente in modo da proteggere la vernicie e gli adesivi…

Per togliere gli adesivi, come potete vedere in foto, abbiamo usato un phon… In pochi secondi si "sfilano" che è un piacere!

In una foto ho mostrato i tubi che dovrò staccare per poter liberare il serba dalla moto… Per verniciarlo è d’obbligo!

Spero poi di ricordarmi il giusto ordine nel rimontarli, altrimenti, la prima volta che l’accendo, vi inviterò tutti qui per una desmo-grigliata!!!

 

Serbatoio smontato, o meglio, moto deserbatoizzata!

Questo ieri, oggi ci stiamo rompendo le palle a carteggiare (usiamo persino la 1200 ad acqua, finissima, la carta leviga di più!)… Così, però, diventa lucidissimo: siccome oggi mi sono messo a lavorare al mattino presto, avrei potuto anche farmi la barba specchiandomici sopra!

 

Ultima carteggiatura (poi scopriremo essere ancora non sufficiente… a nostre spese!)… Lo stucco (Arexons) non era dei migliori: creava, asciugandosi, bolle e superfici increspate… Carteggiando migliorava, ma si liberavano dei buchetti, che poi andavano nuovamente riempiti di stucco… Lavoro infinito!

Quando ci sembrava che lo stucco fosse più o meno modellato come il resto del serbatoio (e soprattutto simmetrico rispetto all’altra parte), abbiamo sgrassato la superficie con della nitro… Finalmente il serba era pronto per essere verniciato: posizionato sui cavalletti, abbiamo steso parecchie mani di vernicie (quasi mezzo litro = 55 euro!), poi, mascherando alcune zone, abbiamo steso la vernicie bianca per creare la striscia… Questa volta lo scotch ha fatto le bizze e ci ha creato qualche sbavatura, in quanto si è staccato leggermente in alcuni punti: per fortuna che doveva essere uno scotch professionale fatto appositamente per tenere e non far "sanguinare" la vernicie… Di professionale aveva solo il prezzo: 10 euro!!!

In seguito abbiamo applicato moltissime mani di trasparente (non finiva mai!): qui mi sono lanciato pure io con l’aerografo… Tanto il trasparente è autostendente per cui, se avessi fatto "la minchiata" non si sarebbe vista! Ora è ad asciugare per tutto il giorno… Poi lo monto e… vedrò di non cadere subito!

Conclusioni: il lavoro è venuto complessivamente bene… Ci sono alcune pecche, ma sono il segno inevitabile di un lavoro fatto in casa… Qualche zanzara potrebbe essere stata inglobata nello strato di vernicie fresca, ad esempio! La pecca più grossa è stata la stuccatura della bozza, troppo evidente anche adesso che è verniciata: la prossima volta (spero tra molto tempo!) avremo dalla nostra una maggiore esperienza e potremo evitare questo ed altri errori. Il colore invece è perfetto: bellissimo! Con il tempo vedremo di applicare dei bordini colorati sui cerchi: azzurri o bianchi?!

Prova Circuito Gara MTB a Rovate

Foto 1: arriviamo al campo sportivo di Rovate (Carnago)… Sullo sfondo Brizio sfrutta un posto all’ombra per riposare dopo il primo giro di prova del circuito…

Foto 2: ecco l’arrivo! Chissà quanti voli su quell’erba con le bici durante la gara!

Foto 3: dopo poche decine di metri… Cominciamo bene!

Foto 4: un bel 10 all’organizzazione per le puntuali e chiare indicazioni che tracciano il percorso… Un 6 per la scelta, a mio avviso parecchio azzardata, di includere alcuni tratti piuttosto pericolosi per una gara amatoriale!

Foto 5: dopo una serie di discese tecniche in cui io perderò parecchio terreno dai battistrada (i primi, termine ciclistico!) almeno c’è un lungo tratto in rettilineo e in pianura dove posso ingranare il rapportone e spingere al massimo per riprendere, o almeno provarci, i primi!

Foto 6: ormai queste zone sono tutte appartenenti al neo-nato parco RTO!

Foto 7: peccato, ma spesso è inevitabile, questa salita da fare necessariamente a piedi, di corsa meglio!

Foto 8: si continua a spingere… Su terreno argilloso, facile scivolare con le scarpe da ciclismo!

Foto 9: la foto rende piuttosto bene… Uno arriva piuttosto lanciato dopo un tratto in leggera discesa e si trova davanti ad una sorta di trampolino modello salto con gli sci! Dai, è un muro! Se arrivi troppo forte si decolla e l’atterraggio potrebbe avvenire direttamente nel ruscello in fondo alla discesa!

 

Ecco i dati:

Giro numero: 139

Giorni di pausa: 9

Data: 01/09/2006

Tempo trascorso: 3.45.00

Tempo di pedalata: 2.21.18

Km percorsi: 50,12

Velocità media: 21,28

Velocità massima: 47,51

Gregari: Fabry

Terreno: Asfalto, Sterrato

Note: prova bici rimontata… Ammo post non ha freno in estensione e non si blocca…

Circuito: Casa – viale Europa – Gazzada – Morazzone – Rovate – sterrato – circuito gara (x 3 volte) – Castelseprio – salita cavalli – Morazzone – Gazzada – viale Europa – Casa